Per mesi si è dibattuto se fosse opportuno portare i Bronzi di Riace a Milano, per esporli nei padiglioni dell’Expo ormai prossima, oppure se fosse auspicabile convogliare il considerevole numero di turisti nella città dello Stretto e fare ammirare nella loro casa i due guerrieri di bronzo. Per concludere il dibattito, verybello.it se n’è dimenticato. Il chiacchieratissimo sito (oltre 15mila tweet in poche ore), promosso dal Ministero dei Beni Culturali per dare una mappa degli eventi culturali in Italia durante l’Expo, ha dimenticato di inserire il Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria come punto di interesse turistico. Oppure è il museo reggino che si è dimenticato dell’opportunità di creare un evento o una mostra che potesse essere annoverata nel very bello made in Italy.
Fatto sta che la copertina del sito inizialmente aveva tagliato Calabria e Sicilia e ancora adesso digitando “Reggio Calabria” nel motore di ricerca del lento sito, per il momento solo in italiano, tra gli epic fail più clamorosi che il popolo social ricordi, compaiono tre eventi: la XV edizione del Kaulonia Tarantella Festival,
il 35° Roccella Jazz Festival e La Varìa di Palmi. Di un museo nemmeno l’ombra.
Ma c’è chi sta messo peggio: nel motore di ricerca “Crotone” non produce nessun risultato, così come “Sibari”. Due città che da sole hanno il patrimonio archeologico di un continente. Le diverse categorie attraverso le quali si può filtrare la ricerca di cosa vedere, ci sono anche gli itinerari turistici che si discostano dagli eventi. Ma nemmeno qui c’è posto per la Calabria.
Quella che si difende meglio fra le calabresi è Cosenza, con le iniziative della Galleria Nazionale di Palazzo Arnone e della Biblioteca Nazionale, oltre ad alcuni appuntamenti ormai consolidati come Corigliano Calabro Fotografia e il Concorso lirico internazionale “Ruggero Leoncavallo” di Montalto Uffugo.
Tuttavia, il poco che c’è, come al solito, è di difficile fruizione. Se un turista decidesse di visitare le mostre sponsorizzate avrebbe non poche difficoltà a capire orari di apertura, costi e come raggiungerle. I siti internet, soprattutto quelli delle strutture ministeriali, quando e se funzionano, sono fermi a vecchie interfacce senza versione mobile. Insomma, auspicando frotte di turisti ad ammirare le bellezze calabresi che, a ragione, non dovevano essere traslocate nella piana meneghina, ci si è dimenticati di una cosa fondamentale.
E la politica? Sonnecchia. Su Twitter leggiamo un soddisfatto Mario Oliverio (o chi del suo staff per lui) per un’inesistente “sezione dedicata alla nostra
terra” sul sito del very bello italiano. Il link che twitta il profilo del Presidente della Regione infatti rimanda alla sola provincia di Reggio Calabria e agli eventi itineranti, come il Peperoncino Jazz Festival, e non a una sezione ad hoc per la Calabria.
Lo riteniamo perdonato: non ha ancora un assessore al turismo che possa occuparsi di queste cose.